idealismo-realismo-empirismo
Per Aristotele le Categorie sono i generi sommi, universali, che, quindi possono essere predicati. Ma attenzione: per quanto riguarda la sostanza, solo le sostanze seconde (specie e generi) sono universali, mentre la sostanza prima è determinata e particolare, mai universale.
il concetto del "trascendentale" è rimasto saldo nella tradizione idealistica, designando sempre, anche nelle più diverse composizioni terminologiche, quella sfera di verità necessarie che il pensante scopre in sé medesimo quando, astraendo da ogni sua determinazione contingente, considera le sue condizioni assolute; e cioè quando, con metodo che da allora in poi appare imprescindibile per il pensiero filosofico nella sua antitesi rispetto alla conoscenza sperimentale della natura, studia non l'Io "empirico" ma, appunto, l'Io "trascendentale".
Dove tutto è reale, niente è reale. B. Croce


intuizione per B. Croce: Il tutto determina la qualità delle parti. Es: il rosso dello scienziato, il rosso del quadro del pittore.
Croce giunge
segnalando le differenze essenziali tra
percezione e intuizione: mentre per la
prima è decisivo il riferimento alla realtà,
individuata dall’uso di ben precise
coordinate spazio-temporali, la seconda
non si avvale della distinzione tra
realtà e irrealtà, costruendo invece uno
schema delle cose in cui si mescolano
gli elementi percettivi e la capacità
soggettiva di comprenderli come
un tutto. Questo modo creativo di
pensare la realtà è intuitivo in quanto
è autoespressivo: è ciò che rende
i bambini incapaci di distinguere
verità e finzione, ma anche ciò che
rende l’artista capace di vedere e
di far vedere diversamente le cose
che tutti hanno davanti agli occhi.
Intuizione ed espressione finiscono così
per identificarsi, sotto il segno della
comprensione artistica della realtà.

Cioè, noi dobbiamo aggiungere un certo predicato ad un concetto dato, e questa necessità tocca già i concetti. Ma la questione non è che cosa dobbiamo pensare in aggiunta ad un concetto dato, ma che cosa realmente pensiamo in esso sebbene solo oscuramente; e allora è chiaro che il predicato aderisce bensì necessariamente a quei concetti, ma non perché pensato nello stesso concetto, sibbene in virtù di un'intuizione, la quale deve aggiungersi al concetto.

CDRP I. Kant
Kant conclude la dialettica dicendo che anima, Mondo e Dio non hanno alcuna validità se ne facciamo un uso costitutivo, cioè se le usiamo per produrre conoscenze, ma sono utili se ne facciamo un uso regolativo, ossia usiamo le totalità assolute a cui le tre idee fanno riferimento come modello a cui fare riferimento per superare il frammentarismo delle nostre conoscenze e dare loro un unità.
L’argomento fisico-teologico ricade ancora in quello ontologico e non tiene conto che causa dell’ordine del mondo può essere anche una causa immanente.
Menschenerkenntnis ist Welterkenntnis, Welterkenntnis ist Menschenerkenntnis