- superstizione (irrazionale) riposo in una lecita ignoranza
- religione (ragione positiva) possesso senza critica
- scetticismo (ragione negativa)
- scienza (ragione + natura) verso la conoscenza di cui abbiamo bisogno
- idealismo (dell'universale, non relativo, scuola atlantica, totalitarismi) vedi Arendt relativa, ebrei inglesi espatriati negli stati uniti pragmatici: scuola analitica usa contro modelli Russia e Germania.
- scienza (del particolare, "germi kantiani", del relativo, dominio natura, ampliamento, progresso, dominio del futuro, ridefinizione della natura)
Aristo: Solo la sostanza può essere individuale, mentre le altre categorie non individuano mai il loro oggetto; quindi solo la sostanza ha un significato reale. Ora, poiché le categorie diverse dalla sostanza servono per “conoscere”, ne deriva che gli individui, cioè le sostanze prime, sono inconoscibili. In altri termini, la realtà concreta non è oggetto di scienza, ma si possono conoscere solo i generi e le specie.
Aristo: Questa successione può essere rappresentata attraverso una terminologia psicologica e mentalistica – per cui il discorso del quale si occupa la logica è composto da concetti (semplici rappresentazioni di cose o situazioni), da giudizi (concetti dotati di posizione di realtà, cioè come attestanti l’esistenza o la non esistenza di qualcosa in un contesto) e da ragionamenti(concatenazione di giudizi, alcuni dei quali fungono da presupposti e altri da conseguenze) –; oppure possiamo renderla mediante una terminologia più strettamente linguistica, secondo cui un discorso è logico quando si articola in argomenti (anziché ragionamenti); l’argomento a sua volta è in funzione delle proposizioni (anziché dei giudizi) e queste ultime, infine, sono in funzione del significato (anziché delle cose o situazioni) dei termini o espressioni (anziché dei concetti) che ne costituiscono l’enunciato, cioè la forma espressiva di un linguaggio verbale.
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