Il bene e il male sono due principi trascendenti costituenti la natura dell'uomo, compresi razionalmente sotto forma di idee.
Queste si esprimono nel concretizzarsi della vita dell'uomo, all'interno della sua massa cerebrale producendo azione, e prima ancora come poli materici diametralmente opposti costituenti la realtà.
L'infinito si concretizza nel finito e viceversa, tutto tende all'elisione e la fallisce. Questo moto è il principio della realtà, causa dell'universo. Primo principio della termodinamica.
Così scaturisce la vita: un equilibrio tendente ad un principio, che è necessario all'esistenza di entrambe le condizioni; la cessazione di questo equilibrio genererebbe un elisione impensabile.
Tuttavia l'uomo, se volesse, potrebbe solo avvicinarsi come tangente alle sue pure idee, ai suoi principi fondanti pensiero.
Perseguendoli sempre peggio e mai meglio.
Ecco la drammaticità della condizione umana, sopraffatta dal peggiore, elemento creatore della realtà stessa in contrapposizione con il suo opposto.
L'eterno peccato originale.
Perciò è conveniente concretizzare la via dimezzo, cioè vivere e trovare la bellezza nell'equilibrio delle idee, dei fatti e delle cose. Così il cibo, la pittura, la musica, la vita sono arte come vita, equilibrio come vita, catarsi della condizione umana.